| TRAMA: Diversi anni dopo l'ultima guerra, il signor Burger giunge a San Gasparre per rivedere i luoghi dove ha vissuto alcuni episodi bellici. Viene accolto gentilmente dal parroco, Don Vincenzo, al quale chiede informazioni su Tego, un partigiano da lui non ucciso nel corso di una rappresaglia. Il sacerdote, rievocando i fatti, narra la fine del poveretto per il quale solo l'odiato nemico ebbe compassione. Tego, infatti, apparteneva alla formazione partigiana diretta da Moreno e, insieme con Caronte, doveva fare saltare un ponte mentre i compagni rimanevano asserragliati fra le rovine di un vecchio castello, in attesa di notizie che avrebbe dovuto portare loro una donna del luogo, Marisa. Ma questa tradì i compagni: furono aggrediti dai tedeschi e annientati. Don Vincenzo, avvisato dalla falsa collaboratrice Dorina, tentò invano di avvisare i partigiani; raggiunto dai tedeschi fu fatto prigioniero. In questa circostanza, Burger, trasgredendo gli ordini, non tolse la vita a Tego che, riavutosi, raggiunse la propria abitazione. Qui trovò la moglie e il figlioletto uccisi. Sepoltili, fece perdere le sue tracce fuggendo sui monti. Finite le ostilità, lo smemorato e sbandato Tego passava di ovile in ovile, sino a che, raggiunto un pastore veniva aggredito a causa del fantasioso racconto che era solito fare a proposito di un tesoro di cui avrebbe lui soltanto conosciuto il nascondiglio. Ucciso il pastore per difesa, Tego riprendeva ad errare con il nome di Gasparre; trovò un amico nel piccolo Stene, un pastorello, e veniva ricercato dai gendarmi. Denunciato e scoperto, Tego tentò di difendersi, ma fu ucciso dai poliziotti. |
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