| TRAMA: Charles Dé è proprietario di una fabbrica di orologi in Svizzera, ereditata dagli avi e diretta insieme col figlio. Nel corso di una intervista concessa a un radiocronista, Charles spiega come sia rimasto titolare della ditta molto giovane e senza vocazione professionale; come abbia cercato di condurre l'azienda con spirito di famiglia tra l'indifferenza dei dipendenti e l'ostilità del figlio, affarista per la pelle; come abbia risentito gli strali lanciatigli dalla figlia Marianne, universitaria in filologia classica, contestatrice. La crisi interiore del signor Dé, latente da molti anni, intensificata dall'intervista, esplode subito dopo quando, fermo in località solitaria a causa di un guasto della macchina, si sistema in un albergo firmando anonimamente Schwartz. Mentre il giornale-radio diffonde la notizia della scomparsa dell'orologiaio, questi fa casuale conoscenza di una stravagante coppia: Paul e Adeline, due giovani che convivono quasi da barboni. Buttata in un burrone la macchina, Dé segue i due e ne accetta l'ospitalità che contraccambia dando loro del denaro, e svolgendo mansioni domestiche. Viene raggiunto ogni tanto dalla figlia Marianne. Il figlio di Dé, sospettando che la sorella sia al corrente del rifugio paterno, incarica un investigatore privato a seguirla per scoprirne il nascondiglio. Difatti, dopo giorni nei quali i volontari barboni hanno ampiamente discusso sulla condizione umana e sociale, il signor Dé viene raggiunto da un'autoambulanza. Su richiesta del figlio Charles, Dé viene ricoverato nella clinica Fliknam per cure mentali. |
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