| TRAMA: Emmi, una sessantenne vedova e con figli sposati, incontra una sera in un bar Alì, un marocchino immigrato per lavoro in Germania. L'uomo, dopo un po' di chiacchiere, l'accompagna a casa, dove la donna vive sola: essa apprende che egli abita lontano con altri cinque compatrioti in una sola stanza e gli offre un letto per la notte. Nasce così un bizzarro "ménage", ma ciò che manda fuori dei gangheri figli, nuore, fornitori, condomini e compagne di lavoro (Emmi si occupa delle pulizie nell'edificio in cui abita) non è tanto la clamorosa differenza di età tra lei ed il marocchino, quanto il fatto che una "buona tedesca" si sia scelto un uomo di colore. Poi, poco a poco, le cose si appianano: i figli e i fornitori si adeguano, le amiche tornano a venire in visita e toccano estasiate i lucidi bicipiti dell'arabo il quale, da parte sua, ha trovato un vero nido, anche se a volte ne svolazza fuori, per concedersi più soddisfacenti evasioni con una vichinga bionda, la proprietaria del bar vicino a casa. Un giorno però, e proprio in questo locale, Alì cade sul pavimento, viene ricoverato in ospedale: ed Emmi pazientemente lo assisterà, fiduciosa nel proprio affetto e nelle capacità di recupero di quel gigante, tanto più giovane di lei. |
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