TRAMA: Un Diario del '43, il film di Alberto Sironi, vede Il Commissario Montalbano (Luca Zingaretti) confrontato a tre storie che gli dal passato: la scoperta, dopo la demolizione di un vecchio silos, di un diario scritto nell'estate del 1943 da un ragazzo che allora aveva quindici anni, un certo Carlo Colussi (Giulio Brogi). Il ragazzo, intriso di ideologia fascista, confessa di aver compiuto un atto terribile all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943, una strage.
Il giorno stesso della scoperta del diario si presenta da Montalbano un novantenne dall'aria arzilla, un certo John Zuck (Dominic Chianese). L'uomo, vigatese di nascita, durante la Secondo Guerra Mondiale fu fatto prigioniero dai soldati americani, sbarcati in Sicilia. Complice anche la morte di entrambi i genitori in un incidente stradale, decise di restare negli Stati uniti e di farsi lì una nuova vita.
Tornato a Vigata ha scoperto il suo nome inserito per sbaglio sul monumento dei caduti in guerra.
Chiede dunque a Montalbano se può aiutarlo a far cancellare il suo nome dalla lapide. Zuck fa molta simpatia al commissario Montalbano, che prende a cuore la sua pirandelliana vicenda.
La terza storia giunta dal passato arriva il giorno successivo all'incontro con Zuck. Un altro novantenne, Angelino Todaro (Nino Bellomo), uno degli imprenditori più ricchi della zona, viene ritrovato morto assassinato.
Tra le luminarie della festa di San Calorio, Salvo Montalbano capirà che le tre storie sono collegate fra loro. Ma in modo del tutto sorprendente. E tragico.