| TRAMA: In una sera nevosa, una bellissima donna scende da un treno che appare vuoto e che si ferma per pochi secondi. Deve essere caduta in errore, poiché presso ai binari c'è solo una bicocca - sperduta in una plaga senza vita - e là non vi abita che lo scambista. Lei parla francese, lui solo un misto fra tedesco e fiammingo ed ogni spiegazione è - e resterà - impossibile. L'uomo è tetro, chiuso e rude; per dormire alla meglio lei non ha, dapprima, che una poltrona, dove pensa di adattarsi per attendere il prossimo treno. Tutto le appare squallido e miserabile. Sul posto giungeranno nei giorni successivi solo il postino - per portare la paga allo scambista - e due ferrovieri a bordo di un minuscolo convoglio-navetta. L'apparizione della sconosciuta trasforma l'esistenza dello scambista: dapprima irritata e impaurita, la donna è obbligata dalle circostanze a sopravvivere in maniera sia pure elementare, mentre lui si ingentilisce un poco, sempre chiuso, tuttavia, nel suo cupo mutismo. Quando il postino - un giovanottone che ha fiutato la facile avventura - tenta un approccio, l'altro armato di fucile lo uccide, seppellendone poi alla meglio il cadavere. Passano giorni e settimane, nel silenzio e in una sorta di abulia che, poco a poco, si è impossessata della viaggiatrice. Poi il treno arriva per l'ultima volta ed è allora che lei cede allo sguardo dell'uomo ed alla richiesta che palesemente vi si legge, concedendosi a lui, per una felicità che egli mai ha provato. Con le sue valigie e avvolta nel mantello rosso, la sconosciuta sale sul vagone e sparisce per sempre. Allo scambista non rimane che ululare nella sua solitudine, ormai diventata intollerabile, sdraiarsi nel suo tugurio su di un giaciglio di muschio odoroso e lasciarsi morire. Di quella straordinaria e irreale avventura restano a lei, nel palmo della mano, un piccolo verme, un animaletto dei tanti della brughiera e, nel ventre, il germe di una nuova vita. |
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