| TRAMA: Si incontrano a Locarno, durante il Festival del Cinema, Silvia e Alberto: lei si è affermata come giornalista e il suo direttore l'ha incaricata di fare delle interviste ad attori e persone dello spettacolo; Alberto è invece uno dei migliori critici cinematografici italiani. Silvia era stata una decina di anni prima innamorata di lui, rimasto invece indifferente e, ora che si sono ritrovati, l'uomo (da sempre interessato ai problemi di regia) le propone una sorta di gioco: durante il Festival, Silvia gli racconterà la sua vita e lui se la raffigurerà nelle immagini di un film (con correttivi personali secondo il proprio gusto), poichè per Alberto il Cinema è vita. Così la donna, sensibile alla sfida, si convince a parlare: del primo marito, un uomo morboso e sadico, per il piacere del quale essa si prestava passivamente a rituali di stampo erotico; del figlio Michele (ormai un adolescente, presente anche lui a Locarno); del secondo marito, esigente ed egoista, che lei ha abbandonato per rifugiarsi col bambino a Locarno presso l'amica Liliana. Nella rievocazione, totale e spesso sofferta, si inserisce una nuova storia, quella con Alberto stesso, vissuta nel visionario, ma ricca anch'essa di tensioni e delusioni. Alla fine Alberto esce dal gioco della finzione come perdente (nemmeno con lui Silvia ha trovato l'amore) e lei continuerà a vivere del proprio lavoro con il figlio Michele, fiduciosa nell'amicizia e comprensione di Liliana. |
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