TRAMA: Il film ripercorre la vita del fondatore della Caritas Italiana, Don Luigi Di Liegro. Negli anni Cinquanta il sacerdote lavora nelle miniere del Belgio a fianco agli immigrati italiani, poi nei Sessanta porta la sua presenza e il suo aiuto nella borgata romana di Giano, sulle rive del Tevere, vicino ad Ostia. Il suo è un progetto di integrazione e aiuto ai meno abbienti che culmina con la creazione della Caritas e dell'ostello di via Marsala, a Roma, dove tutti coloro che vivono ai margini possono trovare calore umano, una mensa e un luogo dove riposare. La sua lotta accanto ai diseredati lo porta negli anni Ottanta ad avvicinarsi ai malati di Aids, virus allora pressoché sconosciuto, e ad occupare, all'interno di Villa Glori, una casa per accogliere quanti di loro erano rifiutati dalla società. Nei primi anni Novanta, dopo la caduta del muro di Berlino e i cambiamenti al vertice della diocesi di Roma, Don Luigi viene inviato in Albania. Al suo ritorno in Italia, si schiera a favore dell'integrazione razziale e, a fianco all'Imam, celebra nella ex fabbrica Pantanella, diventata il rifugio dei senza tetto extracomunitari, il matrimonio tra una ragazza italiana e un ragazzo pachistano. Ma questa non è la sua ultima battaglia.