TRAMA: I treni espressi a lunga percorrenza ogni notte attraversano l'Italia da nord a sud, e viceversa, e sono da tempo abbandonati a un destino di lento ma inesorabile degrado. "Il passaggio della linea" è un viaggio attraverso l'Italia a bordo di uno di questi treni dove si mescolano dialetti e lingue diverse. I passeggeri, infatti, sono per lo più pendolari in viaggio verso il nord o stranieri che si accontentano di lavori temporanei in giro per l'Italia. Ognuno di loro porta con sé la sua storia, mentre fuori dai finestrini sporchi e appannati scorrono paesaggi diversi, alcuni segnati dolorosamente dall'intervento dell'uomo altri ancora intatti e di una bellezza abbagliante. Lungo l'intero tragitto le vite dei passeggeri sembrano sospese per un tempo illimitato, scandito solamente dai cambiamenti della luce che filtra dai finestrini e illumina i volti stanchi. Fra gli altri, sul treno, la macchina da presa inquadra un uomo vecchissimo, il noventenne Arturo. Seduto nello scompartimento, sembra guardare il paessaggio ma in realtà i suoi occhi vanno molto più lontano accarezzando i ricordi della sua intera esistenza. Arturo è stato un europeista, il suo passato è stato fitto di impegni civili e politici, ha sempre cercato di rendersi autonomo e libero da ogni convenzione sociale e culturale. Arturo non lascerà mai più il treno, è quella ora la sua casa.
REGISTA
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