| TRAMA: Tomas Cremalheira è un uomo che crede solo nei fatti, nella "certezza matematica", e su questo principio educa rigidamente i suoi due figli, Luisa e Tommasino, e i ragazzi ai quali insegna nella scuola locale. Sua moglie Teresa è una donna malata, che fa discorsi sconnessi. Cremalheira ha accolto nella sua casa la figlia abbandonata di un saltimbanco, Cecilia, della quale vorrebbe fare un modello delle sue teorie, ma la fanciulla si fa guidare invece dai buoni sentimenti. L'uomo più ricco della città, Josè Grandela, che ricorda a tutti continuamente la sua passata miseria e la sua ascesa, ha 50 anni quando chiede in moglie Luisa, che ne ha solo 20, e la ragazza, che ha sentito sempre incombere su di sé questo progetto, ed è spinta per interesse dal padre e dal fratello, accetta le nozze, che pure le ripugnano. Solo Cecilia non approva. La governante dei Grandela, signora Vilaverde, è una dama decaduta, che disprezza il padrone e odia la sua giovane moglie. Cerca quindi in ogni modo di nuocere, e si rallegra quando un giovane e cinico politico, in assenza del marito, insidia Luisa. Ma quando Vilaverde denuncia il presunto adulterio a Grandela, questi scopre invece che Luisa non ha ceduto al giovanotto, ma lo ha costretto a partire, rifugiandosi poi in casa dei genitori, e ora rifiuta di tornare a vivere col marito. Intanto Teresa è morta e Tommasino ha rubato nell'ufficio della fabbrica del cognato, di cui è amministratore, una grossa somma di denaro, facendo cadere i sospetti su di un operaio non troppo intelligente, Sebastiano, che è appena stato licenziato. Questi fugge lontano, e quando torna per dimostrare la sua innocenza viene investito da un camion e muore. Ma la colpa di Tommasino è scoperta, e si scopre pure che Grandela ha sempre mentito, raccontando la storia della sua misera infanzia. |
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