| TRAMA: A Parma, conversando con un giudice del CSM venuto da Roma, il giudice Bocchi racconta quali intrighi si nascondono dietro la bella e affascinante facciata della città, riferendo nei dettagli l'ultimo e più chiacchierato episodio. Si comincia quando Bocchi interroga, per fatti di strozzinaggio, Giulio, giovane bello e nullafacente, e lo invita a collaborare con la giustizia. Allora Carboni, rinomato faccendiere, fa picchiare Giulio e poi lo mette su un aereo. Intanto la bella Margot dall'estero è tornata in città decisa a vendicare la morte del padre Corradi, ammazzato dagli sgherri di Carboni. Margot porta a casa propria Giulio e con lui organizza un piano. Insieme vanno in discoteca, e qui Margot si esibisce, suscitando l'ammirazione ma anche scatenando i pettegolezzi di alcuni uomini in vista, abituali frequentatori del luogo. Giorgio, l'altro figlio di Corradi, vuol fare interdire Margot, che cerca di rientrare in possesso della casa e dei beni di famiglia. Intanto Giulio va al circolo dove si festeggia il compleanno del commerciante Minotti, insulta i presenti e minaccia rivelazioni su tradimenti e relazioni segrete. Subito dopo viene ucciso. Bocchi incontra Margot e le chiede di indagare. L'indiziato numero Uno è Carboni. Anche Fabrizio, giornalista alla Gazzetta di Parma, cerca di dare una mano ma ha con Margot un'accesa discussione motivata anche dalle proprie tendenze omosessuali. Bocchi interroga poi Luisa Corradi, la vedova, e le dice che la colpevole potrebbe essere lei, già amante di Giulio. Margot e la mamma tornano nel palazzo del padre. Minotti intanto, a nome dei notabili cittadini, si mette d'accordo con Bocchi per rivelargli alcuni segreti e cercare di allontanare i sospetti. Tutte le situazioni sembrano aggiustarsi e così, in un colloquio disperato con Margot di cui è infatuato, Bocchi finisce per confessare di essere lui il colpevole delle trame oscure della città e di avere chiesto il trasferimento per espiare le proprie colpe. Finendo di parlare con il consigliere CSM, Bocchi dice che la "giustizia deve essere come una sinfonia". |
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