| TRAMA: "Il figlio di Pelè". Dante Lombardozzi, maniaco di calcio, vorrebbe che l'unico figlio maschio, diventasse un grande campione e già lo vede in campo con la maglia della Roma. Ma il ragazzino è più attratto da libri e letteratura e, in una partita al campeggio contro i tedeschi, sbaglia il rigore decisivo. Dante allora, per farsi perdonare, si impegna a prendere la licenza media, la ottiene e, da quel momento, con gli amici del bar continua sì a vantare le doti del figlio ma per quello che è, nel campo letterario invece che in quello di calcio.
"Il figlio di Villa". Sandrino, che lavora in un ristorante di proprietà del futuro suocero, ha una voce potente che ricorda quella del 'reuccio'. Nel tentativo di fare qualche spettacolo, viene scritturato da un losco impresario e cacciato proprio prima dell'esibizione. Quando finalmente si sposa con Lucia, nell'albergo del viaggio di nozze accetta di cantare e, finalmente, si esibisce con successo.
"Il figlio di Maciste". Aurelio si esibisce in strada per i turisti nelle vesti di antico romano. Gloria, la fidanzata, lo rimprovera ma lui sembra non essere in grado di fare altro. La reticenza della madre a poco a poco viene meno: 36 anni prima, lei, comparsa nei filmoni kolossal, aveva avuto una breve storia con un attore americano divo del filone mitologico. Aurelio allora va ad Hollywood a cercare il padre e lo trova a fare il cuoco in un ristorante. Tornano insieme in Italia, lui viene accolto a casa e, poco dopo, aprono un ristorante tibetano altrettanto fasullo come i film di una volta. |
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