TRAMA: Nel 1941 Anna Semionovna è un medico ebreo russo di una piccola città ucraina, appena occupata dai Tedeschi. Scrive una lunga lettera al figlio, messosi in salvo oltre il confine. Anna sa che, insieme agli altri Ebrei, sarà uccisa dai Tedeschi, e nella lettera rievoca i fatti più importanti della sua vita: il rapporto con suo figlio e l'amore per lui, la vita da studentessa a Parigi, il fallimento del suo matrimonio. Ella descrive la crudeltà e l'orrore dell'occupazione, la riluttanza ad ammettere ciò che stava accadendo, il collaborazionismo, l'indifferenza e l'avidità di alcuni suoi vicini, ucraini e russi, l'aiuto e la compassione di altri e la graduale presa di coscienza che il sentirsi ebrea è più importante della sua nazionalità russa e del suo credo comunista.