| TRAMA: Sten, un misconosciuto scrittore polacco quarantenne ha lasciato al Polonia, rifugiandosi provvisoriamente a Parigi, nella soffitta della bella casa di Barbara, l'ex moglie, pure polacca, ora sposata con Henry, un borghese ex "gauchista", deluso e demotivato. Durante un ricevimento offerto da Barbara ed Henry agli amici, Stan sale in soffitta per sfuggire alle fatue conversazioni politiche degli ospiti, e nel tentativo di sostituire l'unica lampada elettrica del suo precario alloggio, precipita dall'improvvisata impalcatura, provocando un corto circuito ed un incendio. Viene trovato dagli ospiti accorsi rannicchiato sul pavimento, con il filo della luce attorcigliato al collo. Subito si pensa a un tentativo di suicidio: Barbara è presa dalla commozione per l'ex marito, e tutti sono allarmati per quel gesto disperato, e prodighi di attenzione per l'ignaro Stan. A Jacques, il migliore amico di Henry, viene un'idea: poichè Stan vuole suicidarsi perché non farne un martire del sistema? Perché non sfruttare il suicidio per il lancio clamoroso di un'edizione dei suoi scritti, destinata a trasformarsi in un baleno in un best-seller internazionale? Stan non coglie a tutta prima gli intrighi interessasti dei due, che lo circuiscono con premure di dubbia natura; in seguito cerca di far rimbalzare le loro ciniche proposte su altri infelici. Stan dovrebbe darsi fuoco a Roma, in piazza S. Pietro, durante la giornata ecumenica mondiale, sotto gli occhi del Papa polacco e di milioni di telespettatori. Ma Stan sfugge in extremis al disegno criminoso dei due "gauchistes" e dello spregiudicato editore che si presta al loro gioco - preparato accuratamente nei minimi dettagli - e tutto finisce nel ridicolo. Mentre dalla stamperia del compiacente editore senza scrupoli escono a fiumi le ormai inutili centomila copie convenute degli scritti di Stan, il polacco, imperturbabile, si è accodato ai conterranei intento al lavaggio dei parabrezza delle macchine ai semafori di Roma. |
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