| TRAMA: Maria, giovane popolana di periferia che abita con la ruvida madre in un capannone fatiscente, occupandosi delle faccende domestiche, viene rozzamente corteggiata da Giuseppe un artigiano del luogo, per il quale prova contemporaneamente attrazione e ripulsa. Il comportamento della donna nei suoi riguardi è contraddittorio e nevrotico ai limiti dell'isterismo: un pò lo cerca un pò lo respinge, presa da fantasie visionarie che la spingono a "non esser di nessuno". In preda a tali suggestioni irrazionali, crede di vedere un corposo giovanotto ignudo che le "annuncia" confusamente un misterioso avvenire. Dopo di che la ragazza farnetica di esser posseduta da lui, senza tuttavia smettere i propri giochetti con il collerico pretendente, il quale, esasperato è sul punto di violentarla, sennonché la scopre incinta: nonostante ciò i due finiscono per convivere. Anni dopo Maria e Giuseppe sono alle prese con Gesù un figlio già cresciuto, autistico e semideficiente, che si gingilla - perennemente in disparte - a trasformare in volatili dei rudimentali uccelli di creta e i pupazzi di fango piagnucolosi dei bambini veri che poi l'aspra genitrice farà smettere di piagnucolare pestandoli sotto i piedi. Divenuto adulto e corposo come il giovanotto dell'"annuncio" Gesù grida a Maria, dal cavalcavia di una fragorosa autostrada, un gelido e torvo: "non ho madre". |
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