| TRAMA: Pressato dalle richieste di Jeanne d'Arc, il Delfino di Francia giunge a Reims dove riceve la corona dall'arcivescovo Regnault de Chartres, divenendo Charles VII di Francia. Al nuovo sovrano la "pulzella" vorrebbe consegnare Parigi, nel cui assalto viene ferita, ma un repentino voltafaccia del re costringe l'esercito armagnacco alla ritirata. La tregua patteggiata con Borgognoni e Inglesi non convince il duca Jean d'Alençon che continua la sua battaglia. Jeanne vorrebbe unirsi a lui, ma viene catturata durante l'assalto a Compiégne, resosi necessario dal tradimento di Filippo il Buono, duca di Borgogna, cugino e rivale del re. Invano Jeanne intima a costui di far pace con il sovrano e abbandonare gli Inglesi: la prigionia presso Jean de Luxembourg viene mitigata dall'affetto della zia di costui, Jeanne, che l'assicura che finché ella sarà viva non permetterà al nipote di venderla agli Inglesi. La morte della nobildonna spinge alla fuga la "pulzella" che si ferisce. Consegnata al nemico, subisce umiliazioni d'ogni sorta in un carcere maschile, prima di essere processata da Pierre, vescovo di Beauvais, per magia, crudeltà, abiti maschili, eresia e disubbidienza alla gerarchia. Solo un'abiura scritta la salva temporaneamente dal rogo, ma la prigione a vita non è facile da sopportare dovendo sfuggire anche alle violenze degli Inglesi: ella riprende allora i suoi abiti maschili. Poi il vescovo di Beauvais l'accusa di essere recidiva e di fronte all'atteggiamento ribelle della "pulzella", che lo accusa di aver architettato il tutto per perderla, la condanna al rogo. La "pulzella", dopo una crisi di disperazione, ottiene di fare la comunione prima di perire tra le fiamme. |
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