| TRAMA: Il film narra le storie semplici di tutti i giorni, allegre, tristi, drammatiche, d'amore ... di gente semplice, molto attiva, senza la quale non sarebbe possibile realizzare i film, che lavora o che in qualche modo è coinvolta in un'importante produzione cinematografica, in costume, che in quel momento si realizza nei teatri di Cinecittà. Un giovane ha scritto una sceneggiatura e l'ha data a leggere ad un produttore che, purtroppo, non riesce mai ad incontrare. Si chiama Antonio e ci accompagnerà, anello di congiunzione con tutti gli altri episodi, in tutto l'arco del film. Sara, ragazza madre, tenta con tutte le sue forze e tutto il suo disarmante ottimismo di fare l'attrice. Diego e Luigi, ex sessantottini, ex giovani di punta, di grandi pretese ma di scarso, anzi scarsissimo valore, si rincontrano a 40 anni a Cinecittà ridotti a fare i generici. Rita, sarta anziana, abbandonata dal marito da oltre 20 anni. Da allora non ne ha avuto più notizie. Respinge dolcemente le affettuose attenzioni sentimentali di Spadone, anziano e serio generico. Anche lui avrà la sua piccola storia e il suo piccolo dramma. Un direttore di produzione, non allegro, pessimista, che - a contrasto - è costretto a vedersela quotidianamente con Aldo (che non è proprio possibile definire un'aquila, ma è certamente ottimista) suo aiutante in qualità di segretario di produzione. Una miriade di altri personaggi: un'attrezzista (tale Tiberio), un pompiere (tale Umberto), un aiuto regista e tanti altri modesti e meno modesti collaboratori. Di questi personaggi conosceremo pregi e difetti, i loro problemi, i loro stati d'animo e, per quanto la nostra storia si svolga in pochi giorni, conosceremo parte della loro vita e con loro conosceremo ... Cinecittà. |
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