| TRAMA: A Cannes avvengono strani omicidi e giusto in epoca di Festival ed in ambienti cinematografici. La cosa potrebbe volgere ad inatteso vantaggio per un film horror di qualità scadente ("Il rosso è morto"), presentato da Odile Deray, perché in questo film c'è un killer che agisce proprio come quello che sta spargendo sangue sulla Croisette. Una pubblicità gratuita clamorosa: per mantenersela, Odile mobilita il suo attore principale Simon Jeremi - un tipo candido e sprovveduto - e, per proteggerlo, si affida ad un guardaspalle - Serge Karamazov - un occhialuto giovanotto più simile ad un modesto impiegato che ad un uomo di azione. I due, spaesati, immessi nel tumultuoso mondo festivaliero e frastornati in permanenza, debbono vederserla con contrattempi, fughe e affanni vari, poiché intanto l'assassino, reale e sanguinario, continua impavido ad uccidere i proiezionisti (arriverà a ben 4 cadaveri). Anche la polizia si è attivata, nella persona di un commissario bellone e fatuo (l'ispettore Biales), che fa le sue indagini corteggiando Odile. Il duo Jeremi-Karamazov trema sentendosi fra le vittime possibili del serial killer, il quale opera sempre armato di falce e martello. Dopo alterne vicende il killer viene individuato: si tratta di un tecnico del cinema, proiezionista di Odile (lavoravano insieme a Digione, anni prima), innamoratissimo della donna, ma rimasto sempre illuso e deluso. Ma intanto il successo per "Il rosso è morto" è stato assicurato sulla chiassosa ribalta del Festival di Cannes. |
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