| TRAMA: Antonia, un'energica popolana olandese, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, rimasta vedova, fa ritorno con la figlia Danielle al villaggio cattolico natio e si stabilisce nella vecchia casa, lasciatale dalla madre, alla cui morte aveva appena potuto assistere. Antonia, con l'aiuto della figlia e del fattore Willem lo scemo, inizia risoluta a coltivare il terreno ereditato, osservando - scettica e beffarda - la vita della rustica comunità: messe; prediche; funerali; la defezione dell'aiutante del parroco; gli abusi sessuali del parroco stesso con la complicità del confessionale; lo stupro subito da Deedee, una donna ritardata; convivenze a piacimento; prostituzione; violenze sanguinose; ululati alla luna di "Madonna Pazza", disperata per il rifiuto del prete protestante di cui è innamorata; la vita anomala dell'insaziabile Letta, presa dalla frenesia di far figli a volontà; la profferta di matrimonio di Boer Bas, un contadino vedovo padre di otto figli, col quale instaura una disinvolta convivenza; l'amicizia con Dito Storto, un intellettuale pessimista e misantropo, che muore suicida, impiccato a una trave del suo alloggio-tana, dopo aver istruito e "formato" l'intera generazione del fruttifero "albero di Antonia" da Danielle che ha generato Thérèse (la bambina prodigio che estrae istantaneamente la radice quadrata da cifre astronomiche) a Thérèse che ha generato Sarah, ritratto vivente della bisnonna, alla cui morte assiste imperturbabile, conscia che l'unico modo di affrontare la vita è viverla appieno fino in fondo. |
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