Cast: Peter Lorre, Ellen Widmann, Inge Landgut, Otto Wernicke, Theodor Lo0s, Rudolf Blumner, Franz Stein, Ernst Stahl-Nachbaut, Gustav Grundgens, Georg John, Paul Kemp, Theo Lingen
TRAMA
TRAMA: M, il mostro di Dusseldorf, diretto da nel 1931 da Fritz Lang è considerato uno dei capolavori del cinema espressionista tedesco, un thriller/noir che si può definire come un precursore di quello che sarà un vero e proprio genere: il film sui serial killer.
La storia è ispirata a vicende realmente accadute, ambientata in Germania negli anni '20 nella città di Dussendolf, dove si aggira una psicopatico, Hans Beckert (Peter Lorre), che semina il terrore e lo sconcerto: ha adescato, catturato, violentato e infine ucciso otto bambine.
La polizia è sotto pressione e brancola nel buio, l'assassino sembra ogni volta volatilizzarsi. Nonostante le retate, i pattugliamenti, i ferrei controlli nelle strade di Dusseldorf, che mettono in agitazione tutta la rete criminale del territorio, il "mostro" è inafferrabile, non lascia traccie e non ci sono indizi.
Ma quando viene ritrovata l'ennesima piccola vittima, la città si ribella e perfino la criminalità organizzata, anche solo per levarsi di torno la polizia, collabora alla ricerca dell'efferato criminale.
Come una rete, occhi e orecchie dei ladri, delle prostitute, dei delinquenti di strada, si diramano e s'infiltrano nei più reconditi angoli della città. È così che salta fuori un indizio: "il mostro", come un serpente prima di colpire, sibila canticchiando un inquietante e macabro motivo. La caccia, costruita su quella tenue traccia, si scatena. L'assassino, individuato da un venditore di palloncini, e da lui marchiato sulla schiena con una grossa M (morder/assassino), è ormai riconoscibile da tutti e cerca disperatamente di nascondersi. L'epilogo ci rende spettatori dell'eterno contrasto tra giustizia ufficiale e giustizia privata.