| TRAMA: Il Cav. Orlandi, impiegato presso un calzaturificio, è del tutto succube e del principale e dei suoi colleghi. Ed anche in famiglia egli è vessato dalla propria dispotica sorella. Ma allo scoppiare della guerra egli è richiamato con il grado di maggiore e ritrova, con il comando, tutta la propria fierezza di uomo. Anzi ha il piacere di vedersi ossequiato dallo stesso industriale, che lo raggiunge nella sua ridotta per pregarlo di voler tenere presso di lui, al sicuro, il proprio figliolo che è stato chiamato alle armi. E' in tale occasione che il Cav. Orlandi riceve la formale promessa di essere avanzato nell'ufficio, a guerra finita, all'ambito posto di capo del personale. La guerra finisce e l'Orlandi ritornato al suo antico impiego, non solo non vede realizzate le promesse fattegli ma, a poco a poco, ritorna alle antiche abitudini di sottomissione, aggravata, ora, dall'amarezza del ricordo di una gloria troppo breve. Ma l'improvvisa comparsa della Martina (una popolana che ha ospitato il comando di tappa nella sua casa) la quale viene a chiedere dal "Signor Maggiore" l'appoggio per ottenere la liquidazione dell'indennizzo di guerra, riaccende i bellicosi spiriti dell'ottimo cavaliere. Egli ritrova sé stesso e in uno scatto, che lo ripaga di tutte le umiliazioni sofferte, dice il fatto suo a quanti, superiori e inferiori, l'hanno tormentato mentre, a braccetto della popolana, abbandona l'ufficio a passo di marcia. |
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