| TRAMA: In seguito alla decisione di Parigi, Pola viene attribuita alla Iugoslavia. Meno pochissimi rinnegati, tutta la popolazione lascia la città; mentre gli emissari jugoslavi, cercano, con lusinghe, di trattenere quanti più cittadini è possibile. Berto, giovane operaio cade nella rete e malgrado le preghiere della moglie, preoccupata per l'avvenire del loro figlioletto, opta per la Iugoslavia, sedotto dall'idea di divenire il padrone dell'officina, nella quale lavora. Ma ben presto dovrà pentirsi amaramente della decisione presa. I macchinari vengono confiscati dal governo jugoslavo e la città, ormai semideserta, non offre possibilità di guadagno. Per l'intervento di una jugoslava, funzionaria del partito comunista, Berto riesce a far partire per Trieste la moglie col bimbo, che ha bisogno di cure. La jugoslava vorrebbe fare di Berto un propagandista del partito, e intanto si dà a lui, cercando di sedurlo; ma passata l'ebbrezza, l'uomo inveisce contro il governo, e viene arrestato e inviato in un campo di concentramento. Con l'aiuto di un sorvegliante, già suo amico, Berto riesce a fuggire. Dopo aver vagato per la campagna, raggiunge la costa, e trovata una barca, si mette a vogare di buona lena, dirigendosi verso la costa italiana; ma la raffica di un mitragliatrice jugoslava lo uccide. |
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