| TRAMA: Tra i Pietramala e i Mascari, pastori della montagna calabrese, i rapporti sono tesi. Una fanciulla dei Mascari ha sdegnato le amorose proteste d'un giovane Pietramala: inde irae. Per vendicarsi, Marco Pietramala uccide una pecora dei Mascari; ne nasce un alterco, una rissa e Marco le piglia sode da un giovane Mascari. Quella stessa notte il Pietramala ferisce mortalmente con una fucilata il suo avversario, che, prima di spirare, accusa formalmente Marco. I Mascari esigono la costituzione dell'uccisore, che viene consegnato alla polizia dal suo stesso padre. Ma per l'influenza esercitata dai Pietramala, il processo si chiude con l'assoluzione di Marco. Per istigazione di Giovanni Mascari, cugino dell'ucciso e promesso alla di lui sorella, Chiara, i Mascari incendiano alcune capanne dei Pietramala e saccheggiano le loro possessioni. Un giorno, Marco Pietramala, infuriato e pieno d'odio contro i Mascari, incontra, sola nel bosco, Chiara Mascari e la ferisce mortalmente. I congiunti la trovano agonizzante e la trasportano al paese. Sopraggiunge il Pietramala, che esaltato fino alla follia, si mette a sparare all'impazzata, finché Giovanni Mascari l'uccide con una pistolettata. La morte di Chiara, vittima innocente, ha la virtù di placare finalmente gli animi, riconducendo la pace. |
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