| TRAMA: Roma governa l'Armenia per mezzo del proprio rappresentante Crisippo Pedeio, pur lasciando il trono al re Osroe, ancora bambino. La principessa Amira, che aspira al trono, tesse intrighi alla corte di Tesifonte, aiutata da un losco individuo, il quale somministra al re piccole dosi di veleno, che in breve lo porteranno alla tomba. Crisippo Pedeio si disinteressa di quanto avviene a corte; ma tratta duramente il popolo, incarcerando tutti quelli, che sospetta appartengano ad un gruppo di dissidenti, capeggiato da Asclepio. Anche quest'ultimo viene messo in prigione, mentre da Roma giunge il tribuno Marco Numidio. Animato da un profondo senso di giustizia e di umanità, il tribuno libera i prigionieri innocenti, e messo al corrente degli intrighi per sopprimere Osroe, si ripromette di prenderne le difese. Mentre il piccolo re, cui e stato propinato un sonnifero, viene creduto morto e Amira, autonominatasi regina d'Armenia, cerca di farsi difendere da truppe straniere, Asclepio riesce a fuggire e raduna i suoi seguaci sulla montagna. Anche Marco cade in un'imboscata dei ribelli; ma Asclepio lo salva da sicura morte e lo lascia libero. Essendo morto per mano dei soldati stranieri Pedeio. Marco si presenta a corte, ma viene imprigionato. Liberato da un amico, rintraccia il giovane re, creduto morto, e con questi si reca incontro alle corti romane, richiamate d'urgenza. A capo di esse egli giunge in tempo a salvare la situazione: rimette sul trono Osroe e impedisce che venga sacrificato Asclepio, il quale, per evitare un ulteriore spargimento di sangue, si era consegnato agli sgherri di Amira. Asclepio muore tuttavia in combattimento e gli vengono resi gli onori militari. Muoiono anche Amira ed il suo perfido consigliere. |
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