| TRAMA: Rina è una trovatella, cresciuta in un villaggio alpino, alla quale il parroco, Don Piero, trova un posto a Torino presso la contessa Bianca di Roverbella. Frequenta la casa dei Roverbella il banchiere Maffei, un vedovo che non tarda ad innamorarsi di Rina. Poiché Fabrizio, figlio della contessa, ha contratto un grosso debito col Maffei, la madre offre Rina al banchiere in cambio delle cambiali. Il Maffei accoglie Rina in casa sua come damigella di compagnia della sua unica figliola Laura e finisce per affezionarsi a lei come ad una seconda figlia. Il banchiere affida le cambiali, per la restituzione, al suo segretario Gaspare, che se ne appropria. Laura nutre viva simpatia per un pittore, Massimo, che presenta a Rina. Questa posa per una Madonna ed i rapporti che così si stabiliscono fra i due giovani favoriscono il sorgere d'un puro amore; Laura ne soffre, Fabrizio aveva promesso a Maddalena, figlia di Gaspare, di sposarla: ora il padre conta di valersi delle cambiali per costringere il giovane a mantenere la parola. Ma le cambiali gli vengono sottratte da Laura, che affronta Gaspare e gli promette di non denunciarlo al padre purché s'adoperi per allontanare Rina da Massimo. A questo scopo Gaspare tenta di avvicinare Rina a Maffei: ma l'amore è più forte d'ogni macchinazione. Rina e Massimo fuggono durante una notte tempestosa e vanno a rifugiarsi in montagna da Don Piero. La stessa notte Fabrizio, con l'aiuto di Maddalena, tenta un furto in casa Maffei: sono sorpresi dal banchiere, che viene ucciso. Scopertasi la fuga di Rina e di Massimo, i due giovani, creduti responsabili del delitto, sono arrestati. Al processo tutti gli indizi sono contro gli innocenti: Maddalena dice la verità, ma non è creduta. All'ultimo momento si presenta il conte di Riverbella, che si era fatto credere morto per motivi di onore: Rina è sua figlia, mentre Fabrizio è il frutto di una relazione colpevole della contessa. Fabrizio è condannato: Massimo e Rina si sposano. |
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