| TRAMA: In un convento di suore alcune novizie fanno gli esercizi spirituali; ad un tratto una di loro, all'udire una canzone, che cantano lì fuori, impallidisce e sviene. Assistita amorevolmente dalla madre superiora e dal direttore spirituale, la novizia, ripresi i sensi, racconta la sua storia. Il padre di Carmela - questo era il nome della novizia - si trovava in prigione benché fosse innocente: il suo accusatore era stato Mario, individuo losco, proprietario di un locale equivoco. Costui, essendosi invaghito di Carmela, ne ha fatto arrestare il padre per giungere più facilmente ai suoi fini. Nei riguardi di Carmela, Mario si mostra pieno di premure, mentre invece le crea ogni sorta di difficoltà per costringerla a lavorare nel suo locale e per allontanarla da Stefano, un bravo giovanotto, dotato di una bella voce. Mario ha notato che tra Carmela e Stefano esiste una corrente di reciproca simpatia e mentre finge sentimenti amichevoli e fa cantare Stefano nel suo locale, incarica Assunta, donna equivoca, sempre pronta ai suoi cenni, d'insinuare nell'animo del giovane il sospetto che Carmela se l'intenda col proprietario. Stefano si duole con Carmela dei di lei presunti torti, provocando la reazione della ragazza e la rottura dei loro rapporti. Stefano ritorna al suo paesello con gran dispetto d'Assunta, che Mario induce ad accusarlo di furto, cosicché anche lui, benché innocente, viene arrestato. Ma alla fine anche Mario, coinvolto in un grosso furto di brillanti, viene arrestato e condotto nella stessa prigione in cui si trovano le sue vittime. Il padre di Carmela durante un litigio viene da lui ucciso. Assunta, attanagliata dal rimorso, si costituisce alla polizia e ritira le calunnie lanciate contro Stefano, che viene liberato. Nel frattempo Carmela, stanca ed avvilita, s'è rifugiata in convento; ma il padre spirituale, avendo compreso ch'ella non ha una vera vocazione, la consiglia di ritornare a casa. Ella potrà unirsi a Stefano e costituire una nuova famiglia. |
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