| TRAMA: Ernesto Neri, impiegato di banca, conduce una vita modesta e tranquilla in seno alla sua famigliola, composta della sua brava moglie Elena e del suo bambino; ma la grave malattia di sua madre, imponendogli delle forti spese impreviste, lo costringe a contrarre dei debiti. Non avendo pagato alla scadenza lo strozzino Giannone, che è il suo padrone di casa, gli intima lo sfratto: avvilito e sconvolto, Ernesto decide di recarsi da lui per cercare di ottenere una dilazione. Ora accade che due lestofanti Tobia ed Arturo, nipote di Giannone e collega d'ufficio d'Ernesto, s'introducano nell'appartamento di Giannone per derubarlo. Sorpresi dal ritorno di Giannone, i due scappano dalla finestra; ma Arturo, temendo di essere riconosciuto, spara e ferisce mortalmente lo zio. Ernesto accorre agli spari e cerca di recare, qualche soccorso al morente, ma sorpreso dalla polizia, viene arrestato. Egli viene accusato d'omicidio e i suoi precedenti rapporti col Giannone inducono il tribunale a ritenerlo colpevole e a condannarlo. Mentre finge di provvedere alla difesa dell'amico, Arturo tenta in realtà di insidiare l'onore di Elena, che lo scaccia. Ernesto in carcere ha conosciuto Tobia, il complice di Arturo il quale in punto di morte gli rivela che Arturo è l'uccisore di Giannone. Per allontanare da sé ogni sospetto, Arturo ha presentato, a suo tempo un alibi, del quale ora l'avvocato d'Ernesto è riuscito a dimostrare l'inconsistenza. In seguito alla rivelazione avuta Ernesto evade dal carcere e presentatosi improvvisamente nella Chiesa, dove Arturo sta per celebrare le nozze con la sua amante, lo accusa pubblicamente d'assassinio. Arturo si tradisce e viene arrestato. |
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