| TRAMA: Alfredo; il giovane proprietario delle Officine Meccaniche Squillace, è poco amante del lavoro e, sempre in cerca di avventure galanti, conduce vita dissoluta; al buon funzionamento dell'azienda provvede Pietro, il capo-officina. Pietro ha un nipote, Carlo Capaldo, buon operaio, fidanzato a Maria, una ragazza orfana, che vive presso Mamma Carmela. Questa vorrebbe per Maria un partito migliore; Carlo da qualche tempo ha notato un cambiamento nel contegno della fidanzata, sempre chiusa in sé stessa e triste. Egli non sa che Alfredo ha messo gli occhi su Maria ed ha cominciato ad inviarle biglietti e fiori; la ragazza però non incoraggia il corteggiamento. Alfredo cerca allora di allontanare il fidanzato e gli propone un altro lavoro, che l'obbligherebbe appunto ad allontanarsi da casa. Carlo sarebbe disposto ad accettare, ma sua madre, lo zio Pietro e la stessa Maria lo dissuadono dal farlo; in seguito Carlo viene licenziato ed anche lo zio Pietro se ne va. Cedendo alle pressioni di Mamma Carmela, Maria finisce con l'accettare le premure d'Alfredo, che promette di sposarla e si fidanza a lui. Venutolo a sapere, Carlo fa una scenata all'ex padrone e s'allontana. Dopo qualche tempo Maria apprende che Alfredo ha avuto una relazione con un'altra donna, che ora ha una bambina: indignata, ella lascia il fidanzato. Carlo, ch'è ritornato a casa, cammina un giorno, agitato e nervoso, lungo la ferrovia, mentre passa il treno. Sua madre, che l'ha seguito ansiosa, temendo una disgrazia, subisce una forte scossa nervosa, che la lascia priva di memoria: durante la malattia ella chiama continuamente Maria e alla fine Carlo si rivolge a quest'ultima perché venga a trovare l'ammalata. Frattanto, in seguito ad un grave incidente prodottosi nell'officina, Alfredo è ridotto in fin di vita: egli decide allora di sposare la donna, che ha sedotto, e contemporaneamente assicura Pietro che Maria è una ragazza onesta ed e sempre rimasta tale. Al letto della madre ammalata Carlo si riconcilia con Maria. |
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