| TRAMA: Candido, giovane che vive presso la corte di un settecentesco castello della Westfalia, beve e assimila dalla bocca del dottor Pangloss sentenze irriducibilmente ottimiste. La cosa non gli impedisce di attentare alla purezza di Cunegonda e tanto ardimento nei confronti della figlia dei baroni gli guadagna l'esilio. Incontrerà un po' ovunque il malridotto precettore e verrà così a sapere che, saccheggiato il castello dai Satanassi, la sua bella è stata replicatamente violentata ed ora vive dividendo le sue grazie tra un ebreo, un santo inquisitore, un chitarrista e un regnante sudamericano. Accompagnato dall'allegrotto Cacambo, negro già schiavo e da lui liberato, Candido erra nei secoli e nei continenti: viene a sapere che la Chiesa non condanna più, non comanda più non conta più; angeli, vergini e santi sono fuggiti, scopre i nefasti della democrazia delle grandi scoperte della pubblicità moderna, della comunicazione di massa. In Irlanda assiste alla gioia di un bambino che è riuscito ad uccidere due soldati inglesi; in Israele vede belle soldatesse di Dayan in scontri mortali con i fedayin; in Turchia rileva il vuoto amore del nulla degli hippies. Cunegonda è invecchiata; Cacambo se ne va per i fatti suoi; Candido si dirige al castello di partenza, ancora ottimista, eternamente disposto a ricevere calci nel sedere. |
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