| TRAMA: Il racconto si svolge nella Turchia d'oggi (vigilia anni '80), la prima parte fra le steppe impervie del paese, popolate unicamente da spauriti nomadi gruppi di curdi, dediti alla pastorizia: la seconda, con gregge attraverso alture innevate e paesaggi desolati, prima a piedi e poi in treno, per concludersi ad Ankara. Al centro del racconto è Sivan - primogenito della famiglia Veysikans, la più ragguardevole del clan - e sua moglie Berivan, proveniente dal clan opposto degli Halilans, che gliel'hanno data in sposa, nell'intento di riportare pace fra le due famiglie rivali. Ma la donna - fragile e malaticcia - è duramente avversata dal violento e dispotico "pater familias" dei Veysikans, Hamo, anche perché non le perdona di non riuscire ad aver figli: o non arrivano a nascere o muoiono poco dopo la nascita. E tuttavia Berivan rifiuta ostinatamente - per un ombroso pudore derivatole dai costumi del clan - di farsi visitare da un medico. Quando - in un momento di particolare crisi economica dei Veysikans - arriva da Ankara l'ordinazione di un mercante di bestiame, Hamo decide di partire col gregge alla volta della capitale, insieme ai figli e alla donna, che Sivan è deciso a far curare, superando la spietata opposizione del genitore. Ma il viaggio è disastroso e l'incasso della vendita una beffa. Stremata dalle fatiche e dallo sconforto, Berivan muore, e Sivan - disperato e furente - reagisce con la violenza alla violenza sanguinosa e beffarda di uno degli acquirenti e lo uccide, determinando la propria rovina e la dispersione del clan. |
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