TRAMA: Il racconto è tenuto insieme dal tenue filo che pare torni a legare Federico Salvi, un giovane medico sportivo di turno alla sei giorni ciclistica, che si svolge al Palasport di Milano, ed Erminia, una ragazza romagnola, che ha avuto con lui una fugace avventura amorosa d'estate, a Cesenatico, un paio d'anni prima. La ragazza, infatti, continua a pedinare il medico - che ha completamente dimenticato quella parentesi estiva - riuscendo a catturarlo con il suo fare spregiudicato e aggressivo, fino a convincerlo a prendersi le proprio responsabilità nei suoi confronti e nei confronti del bambino nato dalla loro relazione. Infine, inaspettatamente e senza scenate, gli dice che sa cavarsela da sola, e parte con il bimbo per il Canada. La cornice dell'esile vicenda è la "baraonda" del Palasport durante la sei giorni, che consente al regista di abbozzare un campionario di dolente umanità: tante piccole storie appena accennate, qualche fuggevole indugiare della cinepresa su volti e risvolti, che induce quasi lo spettatore distratto a rendersi conto che dentro quella massa di tifosi e di faccendieri che popola il Palasport esistono uomini e problemi. E un finale emblematico: nel cielo notturno, che fa da sipario al Palasport finalmente deserto, un solitario barbone scorge un oggetto misterioso: promessa di incontri ravvicinati dell'umanità con qualcuno in grado di metter un po' di ordine nella "baraonda"?