| TRAMA: Gowan è un poeta mezzo fallito, adoratore della bottiglia e del sesso, che vivacchia passando da un ritrovo culturale all'altro nella provincia americana, estasiando signore un po' sfiorite con i suoi versi, ma più con le sue sapide battute e qualche fruttuoso approccio. Ormai deluso dalla Musa e dalla vita, di fatto separato dalla moglie, egli detta ad un registratore e a beneficio della donna che vuole scrivere (profittandone) un libro su di lui, versi e facezie, mentre coltiva le grazie della moglie del dentista di Woodstock. Ma il caso gli fa incontrare un giorno su di un treno Geneva, una fresca e giovane ragazza del vicinato e nel poeta sboccia un amore che non tarda ad essere ricambiato. La vita sembra ancora sorridere a Gowan ma, mentre il dentista, per vendicarsi di lui, gli toglie l'unico premolare essenziale per la sistemazione di un ponte, determinando con ciò la prospettiva di una bocca disastrata del tutto inadatta per un conferenziere, nonché un precoce invecchiamento, la ragazza gli annuncia la propria maternità. Geneva dichiara coraggiosamente che intende affrontare da sola la realtà e i due si separano con tristezza. Gowan decide allora di impiccarsi nella sua stanza, dopo aver scolato l'ennesima bottiglia. Quando ha già la testa nel cappio, un ultimo distico ben ispirato lo rallegra e lo fa quasi optare per la Musa, anziché per la morte; ma a questo punto Reuben, il grosso cane del nonno di Geneva, irrompe festoso e dà alla sedia appena sfiorata dai piedi di Gowan la spinta decisiva. Di Gowan non restano così che pochi versi e le brillanti chiacchiere condensate nel registratore. |
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