| TRAMA: Don Raffaele Sapienza, indiscusso capo della guapperia partenopea è preoccupato perché degli sconosciuti hanno ucciso i due figli di Vincenzo che imprudentemente hanno accettato di acquistare in proprio della merce di contrabbando. I medesimi sconosciuti criminali rapiscono, a scopo di ricatto, il piccolo Alfonsino, figlio dell'ing. Mimì Fiorito e di Maria, la donna che lo ha sposato abbandonando Raffaele quando non era ancora un boss ed era incappato in un periodo di prigione. Quando i briganti, ottenuta una grossa somma, non stanno ai patti ed esigono altrettanto, la disperata Maria ricorre a Don Raffaele. Questi, mettendo in disparte ogni risentimento e non badando neppure alle malignità che vengono diffuse dalla gelosa Gloria (sua accompagnatrice del momento), mette in movimento tutta la Napoli del contrabbando e dei mezzucci. Viene diffuso un identikit del "Francese", presunto capo della banda straniera; dagli stessi contrabbandieri, che si autotassano, viene raccolta la nuova somma per il riscatto di Alfonsino; tutti i telefoni vengono messi sotto controllo da mendicanti e rivenduglioli; individuato il Francese, viene pedinato dall'intera "guaglioneria". Don Raffaele e i suoi possono così individuare la nave ove il piccolo è sequestrato e, sgominata la banda criminale, lo possono salvare. Mimì Fiorito è costretto a riconoscere la nobiltà del rivale e l'infondatezza delle accuse allo stesso e alla moglie Maria. |
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