| TRAMA: Una base scientifica giapponese opera nella regione dell'Antartide. Siamo nel 1958 e il rompighiaccio "Soya" reca una "équipe" destinata a dare il cambio ai tecnici impegnati sul posto. Ma le condizioni proibitive del tempo e lo spessore della banchisa impediscono al battello di avanzare: decisa la rinuncia al programma, un piccolo aereo con vari e fortunosi atterraggi scende sui pattini a Showa, per recuperare uomini e cani. I primi saranno salvati, ma la muta dei 15 animali (che per mancanza di acqua e di carburante, nonché per il maltempo, è materialmente impossibile portare sulla nave), è abbandonata. Il film è la storia (vera) di questi cani che, impacciati dai collari legati alla comune catena, passeranno un anno in perenne lotta con la fame, il gelo e la morte. Solo otto di essi, infatti, riusciti a staccarsi dai loro vincoli, erreranno in cerca di qualche pesce imprigionato dal ghiaccio, lottando tenacemente e cadendo sfiniti uno dopo l'altro per la fame e la fatica: tutti, tranne due (i fratelli Jiro e Taro). Trascorso un anno, una spedizione di scienziati e di tecnici parte da Tokio, per riprendere le interrotte rivelazioni alla base di Showa. Ne fanno parte il prof. Uschioda ed Ochi, gia membri della prima "équipe", due allevatori di cani da slitta, che sempre si sono rimproverati di aver lasciato le sfortunate bestie alla catena, nella certezza di imbarcarle. L'arrivo alla base è per i due una ragione di tristezza, ma saranno felici e commossi di ritrovare i due fratelli sopravvissuti, che si lanciano loro addosso uggiolando di gioia. |
|
---|