| TRAMA: A Luino, in periodo fascista, la cittadina sonnecchia nella meschinità da cui non la traggono ne le bravate squadriste dello Spreafico, dirigente del P.N.F. locale, ne la vita da "vitelloni" condotta da un drappello di "signori gaudenti" che raccoglie press'a poco tutte le personalità paesane: il professore il capostazione, l'albergatore, il signor Tonino Mario, detto Camola per distinguerlo da padre, segretario dell'avvocato. Questi personaggi sono soliti raccogliersi nella bisca clandestina del Berzi, padrone dell'Hotel Metropolitan; vi passano le nottate; commentano i fatti del giorno; vantano le prodezze virili. Tra di essi, in fatto di conquiste, si distingue proprio il Camola che, invaghitosi di Ines, finisce per conquistarla, rubandola al cognato cav. Tritapane. Ma dall'avventura esce con una malattia che il dottore locale diagnostica come ulcera sifilitica. La celebrazione del 21 aprile, le spedizioni moralistiche dello Spreafico, la morte di Mamma Rosa padrona della casa di tolleranza, la guarigione del Camola, non mutano il quadro. Il signor Berzi, dopo un periodo di serietà astiosa provocata dalle continue perdite, finisce per riaprire la bisca e i soliti uomini si ritrovano attorno al tavolo verde. |
|
---|