| TRAMA: Udvardy, direttore di un carcere ungherese, in occasione del Natale 1929, si vanta di applicare metodi umanitari con i detenuti, disapprovato dal brutale Babella, capo-secondino. Gàdor, Toro e Jàki, tre prigionieri politici militanti comunisti, iniziano uno sciopero della fame sia per protestare contro l'arbitrio della loro detenzione, sia per opporsi al sistema nel suo complesso. Per il pericolo che la protesta si diffonda nel carcere e negli altri istituti di detenzione del Paese, nella cella dei tre viene inserito Kallòs come spia; quindi con una finta evasione, Babella fa assassinare Jàki. Anche Toro muore tra le torture e Gàdor cede nel corso di una cerimonia di commemorazione ipocrita della morte di Jàki e di giubilazione di Udvardy. La medesima festa viene guastata dalla conversione ideologica di Kallòs al comunismo e dalla simbolica rivolta di Vereb, un detenuto comune. |
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