| | All'anagrafe: Pino Quartullo |
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Etą: 67 anni | Data di nascita: 12/07/1957 | Segno Zodiacale: Cancro | Luogo di nascita: CIVITAVECCHIA (Roma), Italia | | |
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| Attore, regista, produttore. Si laurea in architettura e poi decide di concentrarsi sulla sua vera passione: il mondo dello spettacolo. Segue i corsi di regia all'Accademia d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico" di Roma e si diploma in recitazione al Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Gigi Proietti. Inizia la sua carriera facendo l'attore al cinema e a teatro, facendo di questa sua duttilità il suo tratto distintivo. Nel 1982 Aldo Trionfo lo sceglie per recitare in 'Incantesimi e magie' e Giuseppe Patroni Griffi per la sua messa in scena de 'L'avaro' di Molière. Nel 1983 fonda una propria compagnia teatrale, La Festa Mobile, e inizia a curare lui stesso le regie degli spettacoli che porta in scena. Per 'Rozzi, intronati, straccioni e ingannati', si cimenta nel difficile lavoro di scelta e composizione di materiali disparati presi dalla commedia dell'arte, si confronta con il Woody Allen di 'Deus ex machina' e con il Neil Simon di 'Fools'. Nel 1986 produce e dirige, insieme a Stefano Reali il cortometraggio 'Exit', una piccola perla sulla magia e sul fascino della macchina cinema con cui ottiene una Nomination all'Oscar per il miglior cortometraggio e vince il Festival di San Sebastian. Al cinema, nel 1988 interpreta il ruolo di Pietro in 'Piccoli equivoci', il film d'esordio cinematografico di Ricky Tognazzi. La sua prestanza fisica e la sua esuberanza di interprete lo rendono subito popolare e nel 1989 il suo volto viene scelto per il film tv 'Il vizio di vivere' diretto da Dino Risi. Il mondo del cinema lo attrae, ma non lo conquista definitivamente e Pino continua a dirigere lavori teatrali. Nel 1990 il suo 'Quando eravamo repressi', con Alessandro Gassman ottiene un grande successo di pubblico e due anni dopo Quartullo decide di portarlo sul grande schermo. Autore autoironico, in ogni film sembra divertirsi a fotografare con sarcasmo e senza imbarazzo la sua generazione. Attraverso il filtro della commedia racconta la vita con i suoi drammi, le gioie, le piccole follie, esplora i difetti dei suoi personaggi, le sue stesse debolezze e le dona al pubblico, in segno della sua contiguità al reale. In un mondo in continua evoluzione, Quartullo osserva cinico ogni cambiamento delle donne, il loro porsi in modo sempre nuovo e diverso di fronte agli uomini e alla società, lasciando il sesso opposto perplesso e imbarazzato. Nel 1992 la sua piéce teatrale 'Le faremo tanto male' segna il debutto teatrale dell'attrice Stefania Sandrelli e anche cinque anni dopo troverà la via dello schermo con risultati non proprio memorabili. Nel 1993 è la volta di 'Le donne non vogliono più', in cui ironizza sul fatto che ormai sono gli uomini a volere dei figli, mentre le loro compagne cercano di ritardare il più possibile quel momento. Il 1996 è l'anno del successo di 'Storie d'amore con i crampi'. Più avanti il suo impegno nel mondo del teatro si concretizza nella direzione artistica del Teatro Traiano di Civitavecchia, dove dal 2000 lavora per il progetto 'Un'ideale scuola per il teatro musicale' e per portare la cittadina laziale in una posizione di primo piano nella vita artistica nazionale. Quest'impegno di didattica non gli impedisce di andare in tournée per l'Italia. Nel 2001 ha diretto con successo Arnoldo Foà in 'Il vantone' di Pier Paolo Pasolini, opera tratta dal 'Miles Gloriosus' di Plauto. | |
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