| | All'anagrafe: Jacques Baratier |
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Etą: 106 anni | Data di nascita: 08/03/1918 | Segno Zodiacale: Pesci | Luogo di nascita: MONTPELLIER (Francia) | | Luogo di morte: MONTPELLIER (Francia) |
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| Regista e sceneggiatore. Figlio di un impiegato di banca, fin da giovanissimo sogna di diventare un pittore o un poeta, ma studia legge per compiacere suo padre. Da adolescente comincia a scrivere articoli per «Nouvelles Littéraires» e diviene amico del futuro scrittore Antoine de Saint-Exupéry e di Colette. Ai tavolini del Café de Flore di Saint-Germain-des-Prés, luogo d'incontro di artisti e intellettuali, nel 1949 filma Juliette Gréco, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Jean Cocteau, Jean Genet, Boris Vian ed Orson Welles nel suo primo cortometraggio, "Désordre". Questa singolare esperienza rimane un punto fermo nella sua carriera, tanto che nel 1967 riprenderà il progetto in "Le désordre à vingt ans""Disorder Is 20 Years Old". Negli anni '50, prima di passare al lungometraggio, dirige alcuni documentari, tra cui "Notte e nebbia"(1960) che si aggiudica l'Orso d'oro al Festival di Berlino di quell'anno. Nel 1958 il suo film d'esordio, "I giorni dell'amore", una coproduzione franco-tunisina, viene presentato al Festival di Cannes e candidato alla Palma d'oro. I due protagonisti del film, la ventenne Claudia Cardinale al suo esordio sullo schermo, e il giovanissimo Omar Chérif (che qualche anno dopo cambierà il suo cognome in Sharif), vengono così imposti all'attenzione di pubblico e critica. A partire da "Confetti al pepe"(1963), interpretato da Jean-Paul Belmondo, Anna Karina, Simone Signoret, Monica Vitti e Roger Vadim, inaugura un tipo di cinema diverso, caratterizzato dalla macchina a mano e da microfoni nascosti destinati a dare idea di maggiore aderenza al reale, che persegue fino al 1973 con "Amore alla francese". Il suo ultimo film, "Rien, voilà l'ordre", girato nel 2003, è ambientato interamente in un ospedale psichiatrico. Muore all'età di 91 anni. | |
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