| | All'anagrafe: Carlo Lizzani |
---|
Etą alla morte: 91 anni | Data di nascita: 03/04/1922 | Segno Zodiacale: Ariete | Luogo di nascita: ROMA (Italia) | Data di morte: 05/10/2013 | Luogo di morte: ROMA (Italia) |
|
| Regista, critico, scrittore, sceneggiatore. Intellettuale e studioso, sin da giovane fa parte della redazione della rivista "Cinema" e di "Bianco e Nero". Inizia la sua carriera come attore nel 1946 in "Il sole sorge ancora" di Aldo Vergano e come sceneggiatore al fianco dei maestri del neorealismo italiano. Nel 1947 partecipa all'avventurosa realizzazione di "Germania anno zero" di Roberto Rossellini, e dallo stesso anno, con "Cacca tragica" inaugura il sodalizio artistico con Giuseppe De Santis, per il quale collabora a numerose sceneggiature, tra cui "Riso amaro" (1949). Il 1951 è l'anno del suo esordio registico, con "Achtung! Banditi!", un film sulla Resistenza che segna l'orientamento della sua carriera registica. Nel 1953 con "Cronache di poveri amanti", tratto dal romanzo omonimo di Vasco Pratolini, ribadisce la sua estraneità e l'opposizione al regime fascista. Pur realizzando nel corso della sua carriera registica anche film comici, western-spaghetti e documentari, molte delle opere sono ispirate a fatti di cronaca o storici. Pubblica una sua storia del cinema, tiene per molti anni un corso di regia e sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e dal 1979 al 1982 è Direttore della Mostra del Cinema di Venezia. Negli anni ha continuato a perseguire il suo progetto sul recupero della memoria del cinema italiano, non attraverso gli scritti, ma con le immagini, realizzando delle video-monografie sul neorealismo e i suoi maggiori esponenti. Nel 1996 trasforma il libro di Ugo Pirro, "Celluloide" in un film, dove ricostruisce la genesi di "Roma città aperta", realizzando così un prezioso documento. Dal 1983, con "C'era una volta il re e il suo popolo", coerente alla sua visione di un cinema per tutti, inizia a realizzare sceneggiati televisivi, soprattutto di tipo storico-politico, come "Il caso Dozier" (1993), "Maria José, l'ultima regina" (2002), "Le cinque giornate di Milano" (2004). Nel 2005 è tornato sul set con "Tanto pe' canta'", per favorire la riscoperta della grande tradizione della canzone romana e nel 2007 ha presentato alla Mostra di Venezia, fuori concorso, nella sezione Maestri, il film "Hotel Meina". | |
|
|