Attrice. Seconda dei sei figli di Thomas N. Hepburn - famoso urologo impegnato nel campo della medicina sociale e discendente di una famiglia scozzese che vantava tra i propri avi il conte James Hepburn di Bothwell, amante di Maria Stuarda - e di Katharine Houghton - tanto convinta sostenitrice dei diritti delle donne da dare il suo cognome da nubile a tutti i figli. Dopo l'accidentale morte del fratello Tom (cui è talmente legata che per diversi anni dopo la sua morte usa la data di nascita del fratello come propria) i genitori decidono di farle compiere gli studi con degli insegnanti privati. Appassionata di cinema e teatro (che frequenta sin da bambina, guadagnandosi i soldi necessari per i biglietti facendo diversi lavoretti) inizia a recitare giovanissima nel teatro che il padre ha costruito nel giardino di casa, proseguendo con le commedie scolastiche locali e diplomandosi nel 1928 in Arte Drammatica presso il Bryn Mawr College di Philadelphia. Alla fine degli anni '20 debutta a Broadway con "These Days" dove, nel 1932, raggiunge il successo con "A Warrior's Husband". Dotata d'incredibile fiuto artistico e manageriale è spesso l'artefice dei suoi successi, come nel caso del suo esordio cinematografico: la RKO la chiama per proporle il ruolo di Sidney Fairfield in "Febbre di vivere"(1932, regia di Geroge Cukor, che dopo aver visto il provino ne rimane entusiasta nonostante lei fosse alla prima esperienza sul grande schermo) non esita a dettare le sue condizioni strappando un contratto 'sostanzioso' di 1.500 $ a settimana al temibile produttore David O. Selznick. Il film riscuote un enorme successo e mette subito in evidenza l'attrice come una delle più promettenti giovani 'dive' di Hollywood. Spiritosa, sicura di sé e dotata di grande intelligenza, riesce a trasformare la sua bellezza anticonvenzionale in uno strumento d'irresistibile fascino, e l'anno successivo con "Gloria del mattino" di Lowell Sherman, vince il suo primo Oscar come miglior attrice protagonista. Ma lei non è fatta per giocare al ruolo della vamp. Gelosa della sua vita privata, rifugge i giornalisti e non ama farsi vedere in pubblico, preferisce gli abiti sportivi a quelli sontuosi indossati dalle colleghe e non ama usare profumi e make-up, così, nonostante le sue doti recitative, ben presto l'indice di gradimento del pubblico cala tanto che i produttori le affibbiano il nomignolo di 'veleno del botteghino'. Nel 1940, dopo essere stata lontana dal set per un paio d'anni e aver ritrovato il successo in teatro con la commedia "The Philadelphia Story" ne compra i diritti e torna al cinema più forte di prima. E' lei stessa infatti a scegliere il regista che deve realizzare la versione cinematografica del testo di Philip Barry, così come gli attori che la devono interpretare (ovviamente lei stessa veste i panni della protagonista Tracy Lord, affiancata da Cary Grant e James Stewart rispettivamente nei ruoli di Dexter Haven e Mike Connor). Arriva così sugli schermi la scatenata commedia "Scandalo a Filadelfia", che vale all'attrice la sua terza candidatura all'Oscar. Per la regia sceglie l'amico George Cukor, con cui ha già realizzato "Piccole donne" (1933), "Il diavolo è femmina" (1936), "Incantesimo" (1938) e con cui in seguito girerà, accanto al suo compagno Spencer Tracy, "Prigioniera di un segreto" (1942), "La costola di Adamo" (1949) e "Lui e Lei" (1952). L'incontro con Tracy avviene durante le riprese del film "La donna del giorno" (1942) di George Stevens e il loro amore dura oltre vent'anni, fino alla morte dell'attore. I due non si sono mai sposati anche perché Tracy non ha mai voluto divorziare dalla moglie Louise Treadwell (sposata nel 1923, da cui ha avuto i figli John e Susanna) perché cattolico e anche perché John era sordomuto. Prima di conoscere Spencer Tracy, anche la Hepburn era stata sposata (con Ludlow Ogden Smith dal 1928 al 1934) e aveva avuto una avuto una lunga relazione con il miliardario Howard Hughes. Oltre ai film sopra citati,