Attore. Figlio di una inglese e di un ricercatore australiano, trascorre l'infanzia in Francia e in India. All'età di 10 anni si trasferisce in Australia con il padre. Prima di approdare al teatro, pratica i più svariati lavori, tra cui quello di addestratore di canguri. Grande attore, ha fama di seduttore anche se paradossalmente i ruoli più incisivi della sua carriera sono da omosessuale. Ha avuto tre mogli e molte amanti. La prima moglie è una ballerina russa, Tamara Tcninarava; la seconda è un'attrice sudamericana, Yolanda Turner; la terza è un'attrice giamaicana, Eletha Barrett. Nel 1936 inizia a lavorare per il cinema e raggiunge una certa popolarità con la radio, grazie alla sua voce calda e sensuale. Lo scopre su un palcoscenico a Sydney, il grande Laurence Olivier che lo convince a trasferirsi a Londra nel 1949. Inizia così la sua carriera teatrale e cinematografica, che lo porta ad essere negli anni '50 uno degli attori più quotati in Inghilterra. Grazie al suo atteggiamento freddo e all'espressione dura, diventa l'interprete ideale di personaggi negativi. Recita magistralmente film molto coraggiosi per l'epoca indossando i panni del medico omosessuale in "Domenica, maledetta domenica" (1971) di Schlesinger, che divide il giovane amante con una donna divorziata, e anche in "Il garofano verde" (1960) di Ken Hughes nel ruolo di Oscar Wilde. Nel 1954 è un delinquente nella commedia "Padre Brown. Uno strano detective" (1954) di Robert Hamer. Ottiene numerosi riconoscimenti per l'ottima interpretazione del comico "Eri tu l'amore" (1961) di Ralph Thomas. Dei suoi 52 film, meritano di essere ricordati "Il volo della Fenice" (1965) di Robert Aldrich, "Via dalla pazza folla" (1967) di Schlesinger nei panni di un timido innamorato, e "La tenda rossa" (1971) di Michael K. Kalatozov. Per la sua straordinaria interpretazione di un giornalista che tenta di lottare contro la multinazionale proprietaria dell'emittente televisiva per cui lavora, in "Quinto potere" (1976) di Sidney Lumet, Peter Finch prende un Oscar, ma postumo perché muore subito dopo le riprese, stroncato da un infarto a Los Angeles, il 14 gennaio 1977.