| | All'anagrafe: Luigi Comencini |
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Etą alla morte: 90 anni | Data di nascita: 08/06/1916 | Segno Zodiacale: Gemelli | Luogo di nascita: SALO' (ITALIA) | Data di morte: 06/04/2007 | Luogo di morte: ROMA (ITALIA) |
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| Regista e sceneggiatore. Entra in contatto con l'avanguardia teatrale e cinematografica francese durante l'adolescenza che passa a Parigi dove lavora il padre ingegnere. Studia poi Architettura al Politecnico di Milano e già in quel periodo si occupa di cinema, realizzando alcuni cortometraggi in 16 mm per il "Cine-Guf" di Milano. Collabora inoltre alla rivista "Corrente" fondata e diretta da Ernesto Treccani. Insieme agli amici Mario Ferrari e Alberto Lattuada inizia a reperire vecchie pellicole, per raccoglierle in quello che sarà in seguito uno dei più importanti archivi cinematografici, la Cineteca Italiana. Nel 1940 organizza insieme a Lattuada la Mostra del Cinema, presso la Triennale di Milano. Nel 1946 realizza il cortometraggio "Bambini in città" che, presentato a Venezia, riceve una Menzione speciale mentre a lui va la Coppa dellìIstituto Nazionale Luce. Questi riconoscimenti gli permettono di girare due anni più tardi il suo primo lungometraggio, "Proibito rubare". Si evidenzia da subito la sensibilità di Comencini ai problemi legati all'infanzia che resterà uno dei temi portanti della sua filmografia: basti ricordare tra gli altri "Son tornata per te" del 1953, "Incompreso" del 1966, "Le avventure di Pinocchio" del 1971, "Cuore" del 1985, "Marcellino pane e vino" del 1991, la sua ultima pellicola, oltre all'inchiesta per la TV "I bambini e noi" del 1970. Nel 1949 realizza il suo primo film comico, "L'imperatore di Capri" con Totò. Nel 1953 firma uno dei maggiori successi del cinema italiano, "Pane, amore e fantasia" con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida, vincitore dell'Orso d'Argento a Berlino, al quale fa seguito "Pane, amore e gelosia" l'anno seguente, inaugurando la corrente della commedia all'italiana cui Comencini dà vita insieme al cosiddetto "clan dei milanesi" costituito da Dino Risi, Mario Monicelli ed Ettore Scola (meridionale ma milanese d'adozione). In particolare Comencini è considerato maestro di quel neoralismo che sapeva coniugare il sentimento e l'attenzione ai deboli, bambini e donne, alla denuncia sociale. Fra gli anni '50 e '60 Comencini firma alcune fra le commedie più rappresentative del genere, come "La bella di Roma" (1955), "Mariti in città" (1958), "Tutti a casa" (1960), "A cavallo della tigre" (1961), cimentandosi inoltre nel genere "a episodi" molto in voga in quel periodo: sono suoi infatti gli episodi "Fatebenefratelli", segmento di "Tre notti d'amore" del 1964 e "Eritrea", segmento di "La mia signora", dello stesso anno. Nei decenni successivi Comencini si cimenta in generi differenti fra loro: dalla commedia amara di "Lo scopone scientifico" con Sordi e la Mangano (1972), al giallo "La donna della domenica" con Marcello Mastroianni e Jacqueline Bisset, tratto dall'omonimo romanzo di Fruttero & Lucentini (1975), a "Cercasi Gesù" con Beppe Grillo (1982), film premiato con il Nastro d'Argento per il miglior soggetto originale. Dalla metà degli anni '80 l'impegno del regista è andato diradandosi, ma comunque realizza il film-opera per la televisione "La Bohème" nel 1988 e l'anno seguente "Buon Natale, Buon Anno". Ha ricevuto nel 1987 il Leone d'Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Sposato con Giulia Grifeo di Partanna, le loro tre figlie hanno seguito le orme paterne e lavorano tutte e tre nel cinema. Cristina, regista, sceneggiatrice e autrice di romanzi, ha collaborato a lungo con lui, come Francesca, anche lei regista e sceneggiatrice, e Paola, scenografa e costumista. Dopo una lunga malattia, muore a Roma a più di 90 anni. | |
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