| | All'anagrafe: George Dewey Cukor |
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Etą alla morte: 83 anni | Data di nascita: 07/07/1899 | Segno Zodiacale: Cancro | Luogo di nascita: NEW YORK, (USA) | Data di morte: 23/01/1983 | Luogo di morte: LOS ANGELES, California, (USA) |
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| Regista. Definito "woman's director" ("regista delle donne") da Clark Gable, forse geloso delle attenzioni riservate alla protagonista di "Via col vento", Vivien Leigh. In realtà, durante la sua carriera, ha diretto magistralmente sia attori che attrici anche se è stato capace come pochi di creare personaggi femminili indimenticabili, valorizzando al massimo le protagoniste femminili. Le sua apprezzate qualità e il gusto raffinato ne fanno uno dei protagonisti indiscussi dell'età d'oro di Holliwood. Brillante regista teatrale negli anni Venti (lavora tra gli altri con Ethel Barrymore e Jeanne Eagels), emigra ad Hollywood nel 1929, insieme ad altri talenti di Brodway, durante i primi anni del sonoro. E' dialoghista di "All'Ovest niente di nuovo" (1930), incarico che gli viene affidato dalla Paramount per parecchi altri film all'inizio dell'epoca del sonoro, prima di diventare regista con "Il marito ricco" (1931). Poco dopo incontra il leggendario produttore David O. Selznick, poi direttore delle produzioni RKO. Il loro legame professionale inizia con "Febbre di vivere" (1932), opera che introduce Katharine Hepburn al grande schermo, e continua anche quando Selznick si trasferisce alla MGM, dove Cukor dirige "Pranzo alle otto" (1933) e "Davide Copperfield" (1935). Inoltre cura la regia dei classici "Giulietta e Romeo" (1936) e "Margherita Gauthier" (1937), di cui è protagonista Greta Garbo, e "Incantesimo" (1938), con Katharine Hepburn e Cary Grant. Successivamente lo stesso Selznick gli affida "Via col vento" (1939) ma sarà licenziato dopo soli dieci giorni di lavorazione a causa delle accuse mossegli da Clark Gable, che intendeva alludere anche alla non celata omosessualità del regista. L'allontanamento dal set - che rimase un amaro ricordo per tutta la sua vita - non sminuisce reputazione e qualità che produttori e pubblico gli hanno sempre attribuito. La conferma viene anche con i film "Donne" (1939), in cui riunisce un grande cast al femminile, guidato da Norma Shearer e Joan Crawford, e "The Philadelphia Story" (1940), in cui ritroviamo la coppia Hepburn-Grant. Negli anni Quaranta gli vengono affidati incarichi piuttosto sfortunati, incluso il fiasco della Garbo in "Non tradirmi con me" (1941). Ritorna al successo con due delle interpretazioni più belle di Spencer Tracy e Katharine Hepburn, "La costola di Adamo" (1949) e "Lui e lei" (1952), entrambi scritti da Garson Kanin e Ruth Gordon. Vanno inoltre ricordate le opere degli ultimi anni: "Nata ieri" (1959), ultima grande commedia "sofisticata", con l'interpretazione di Judy Holliday, e "E' nata una stella" (1954), un remake di una produzione di Selznick del 1937. Nel 1964 riceve l'Oscar per "My Fair Lady" cui seguono, con meno successo, il film drammatico "Sessualità" (1962) e l'erotico "Rapporto a quattro" (1969). Dopo parecchi anni di pausa, all'età di 82 anni si dedica al suo ultimo importante impegno sul grande schermo, "Ricche e famose" (1981), in cui attualizza le tematiche del più riuscito "Donne". Muore per infarto nella sua casa di Los Angeles. | |
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