Attore. Cresce a Princeton, nell'Illinois, in una famiglia dove il padre è di origine svedese e la madre di origine britannica. Si diploma al Lake Forest College di Chicago ed è qui che muove i primi passi sul palcoscenico, insegnando anche recitazione. Esentato dal servizio militare per un timpano perforato, nel 1938 debutta alla radio con il programma "Aunt Jenny's Real Life Stories" e nel 1943 esordisce a Broadway con il dramma "Kiss and Tell". Dotato di grande presenza scenica, di fascino e di forte carisma, grazie al suo film d'esordio "Il bacio della morte" (1947, di Henry Hathaway) trova immediatamente una collocazione ideale nel genere noir americano degli anni '50. La sua interpretazione dell'assassino psicopatico Tommy Udo gli vale la nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista e lo impone come modello per una intera generazione di personaggi 'negativi' di Hollywood. Nel corso della sua carriera ha recitato in oltre settanta film, dando il meglio di sé quando ha potuto mettere la sua faccia scarna e il suo sguardo ironico al servizio di fuorilegge, delinquenti paranoici o uomini perdenti e disillusi, come il malvivente dei "Trafficanti della notte" (1950, di Jules Dassin) ed il bellissimo ritratto di Jim Bowie nella "Battaglia di Alamo" (1960, di John Wayne). Come eroe positivo è sembrato meno convincente o, quanto meno, ha dato l'impressione di non poter reggere da solo la scena, soprattutto in film corali dove è stato oscurato da coprotagonisti di grande personalità, come Henry Fonda in "Ultima notte a Warlock" (1959, di Edward Dmytryk) o James Stewart in "Cavalcarono insieme" (1961, di John Ford). Di indubbio talento le sue prove nei registri drammatici: "Bandiera gialla" (1950, di Elia Kazan) e "La tela del ragno" (1955, di Vincente Minnelli). Tra i suoi personaggi in divisa, emerge invece il pubblico ministero di "Vincitori e vinti" (1961, di Stanley Kramer). Presente negli anni '70 in film di Lumet, Kramer, Aldrich e Crichton, tra gli anni '80 e '90 le sue apparizioni sul grande schermo sono sempre più rare e si alternano a quelle per la televisione. Muore dopo una lunga malattia, nella sua casa di Roxbury, nel Connecticut, all'età di 94 anni. Gli sopravvivono la seconda moglie Susan Blanchard (sposata nel 1999) e la figlia Anne Heath, avuta da Jean Hazlewood, sua prima moglie, morta nel 1997.