Attore, regista, scrittore. Quello di Fernando Fernán Gómez è uno dei nomi più importanti del panorama culturale spagnolo, per l'eclettismo del suo talento e per il suo carattere forte e indipendente. Figlio dell'attrice teatrale Carola Fernán Gómez, viene alla luce durante una tournée della madre in Perù e continua a viaggiare con lei. Solo all'età di tre anni, in Argentina, viene registrata la sua nascita e la sua posizione viene regolarizzata. Frequenta Lettere e Filosofia all'università, ma abbandona il corso di studi per seguire la vocazione attoriale. Entra a far parte della compagnia di Lara Pinillos, in cui ha modo di conoscere e di cimentarsi con le opere teatrali di maggior successo di Enrique Jardiel Ponciela. Debutta nel mondo del cinema nel 1943, con "Cristina Guzmán", di Ponzalo Delgrás, basato sulla storia romantica di Carmen de Icaza. Gli anni quaranta lo vedono recitare nei film dei maggiori registi che lavoravano in Spagna: Ladislao Vajda, Juan de Orduña, Edgar Neville, José Luis Sáenz de Heredia. Nel 1947 si sposa con l'attrice e cantante María Dolores Pradera, con cui divorzierà nel 1959. Negli anni cinquanta arriva il successo popolare come interprete. Nel 1953 recita in "Esa pareja feliz" di Luis G. Berlanga e Juan Antonio Bardem. A metà del decennio inizia il felice sodalizio professionale con l'attrice argentina Analía Gadé, sancito da "Viaje de novios", del 1956 di Leon Klimovsky. Nel 1954 debutta alla regia dietro la macchina da presa con "Manicomio", che vede come protagonista la Gadé. I film successivi, degli anni sessanta, lo vedono cimentarsi con testi letterari: "La venganza de Don Mendo" del 1961 è l'adattamento della nota opera di Pedro Muñoz Seca, "Ninette y un señor de Murcia", del 1965, è la versione cinematografica del testo di Miguel Mihura. Nel 1976 riceve il suo primo riconoscimento: l'Orso d'oro a Berlino per il suo ruolo in "El Anacoreta" di Juan Estelrich, seguito da un altro nel 1984 per "Stico" di Jaime de Armiñán. Nello stesso anno "Los Zancos" di Carlos Saura gli regala il premio Pasinetti come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1978 la sua opera teatrale "Las bicicletas son para el verano" vince il premio Lope de Vega e pochi anni dopo Gómez passa al romanzo con "El viaje a ninguna parte", che dirigerà per il cinema nel 1986. Per il film vince il Premio Goya come miglior regista e migliore sceneggiatore. Nella stessa edizione del premio vince come miglior attore per il suo "Mambrú se fue a la guerra" del 1985. Nel 1999 lavora con Pedro Almodóvar per "Tutto su mia madre" e nel 2000 la sua fama viene sancita dalla nomina come membro dell'Accademia di Lingua Spagnola. Nello stesso anno Fernando si è sposato con Emma Cohen. Nel 2005, a 84 anni, riceve l'Orso alla carriera a Berlino.