| TRAMA: Trascorso un pò di tempo in galera, Harry Plotnick torna a New York. E' un capo ebreo di mezza tacca, un traffichino che si era dato da fare nel sottobosco delle scommesse clandestine. Fuori, tuttavia, incontra un sacco di difficoltà. Uno dei compari (Max), gli è ancora amico, ma altri due fidi, Armando e Jesus, sono passati al servizio di altri boss emergenti. I tempi sono cambiati ed Harry non trova più spazio. Solo il cognato Leo lo aiuta, offrendogli una partecipazione per la gestione di un locale. Pur di rientrare nel giro, Harry semina qua e là un pò dei dollari che gli rimangono, ma resta impaniato in un groviglio di rapporti ed obblighi. Deve vedersela con una sorella grassa e protettiva (e relative amiche), con Kay, sua ex moglie, e relativa figlia incinta (perdute di vista da molti anni e ritrovate in occasione di un incidente d'auto) e poi con Milly (altra figlia sua, sconosciuta fino ad allora). Sbatacchiato e frastornato, lo sfortunato ebreo finisce come testimone in un processo contro un boss mafioso italo americano, viene intervistato in televisione, si lascia affiliare ad una loggia più grottesca che massonica, avendo sempre alle spalle un passato compromettente. Alla fine e poichè da tempo sa che il suo cuore è malato, si pente, conforta parenti ed amici e perdona gli avversari, confessando, nell'ambulanza che lo porta all'ospedale, di essere stato lui a mandare a fuoco l'alloggio dove si trova una contabilità truccata. Ma la vecchia diagnosi sul cuore di Harry si rivela del tutto errata. Il traffichino è condannato a vivere, non senza prima rientrare in prigione. Ci starà poco: in fondo non è un malvagio, anzi a suo modo è anche generoso e, d'altra parte è pure nonno. |
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