| | All'anagrafe: Werner Stipetic |
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Etą: 81 anni | Data di nascita: 05/09/1942 | Segno Zodiacale: Vergine | Luogo di nascita: Monaco, Germania | | |
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| Regista e sceneggiatore. La sua vita estremamente avventurosa ha alimentato molte leggende. Dopo il divorzio dei genitori, va a vivere con la madre jugoslava in un piccolo paese della Baviera, dove cresce senza telefono (che avrebbe usato per la prima volta solo a 17 anni), televisione e cinema. Durante l'adolescenza inizia a scrivere poesie e racconti che in seguito trasforma in sceneggiature. Secondo alcune fonti inizia a viaggiare già a 14 anni e sicuramente il nomadismo è una componente molto forte del suo carattere. Più tardi si iscrive all'università di Monaco, dove studia pittura, musica medievale e letteratura romantica tedesca. Per mantenersi, lavora durante la notte come saldatore in un acciaieria, ma non porta a termine gli studi perché sceglie di dedicarsi al cinema. Poiché i suoi progetti vengono regolarmente scartati dai produttori di Monaco, decide di muoversi in modo indipendente e fonda una propria casa di produzione con la quale gira alcuni cortometraggi, tra cui 'Ercole' (1962), in parte poi disconosciuti. Nel 1966 parte per gli Stati Uniti, dove si iscrive all'università di Pittsburg (da cui sembra si sia fatto cacciare dopo soli tre giorni). Tornato in patria, gira il suo primo lungometraggio, 'Lebenszeichen' (Segni di vita, 1968) storia di un soldato tedesco che durante la seconda guerra mondiale, rimasto solo su di un'isola greca, impazzisce ed intraprende una disperata battaglia contro la natura. Gli anni 1968-70 sono per lui estremamente tormentati: inizia una serie di viaggi in Africa per girare film estremi e radicali come 'Fata Morgana' (1969-70), per il quale vaga un anno attraverso il continente africano insieme al suo operatore, facendosi arrestare prima in Uganda e poi in Camerun perché sospettati di essere dei mercenari. Nel 1972 realizza 'Aguirre, furore di Dio', il film che gli dà la notorietà internazionale, costruendo personalmente le zattere occorrenti alle riprese e provandole lungo le rapide del fiume per conoscere il pericolo autentico. Nel 1974 realizza 'L'enigma di Kaspar Hauser', storia del famoso caso ottocentesco del 'trovatello d'Europa', che ha grande successo di critica e vince il Premio Speciale della Giuria al festival di Cannes del 1975. Sono molti gli aneddoti, tra realtà e fantasia, che riguardano la sua vita e le sue opere: in 'Cuore di vetro' (1976) ipnotizza gli attori prima delle riprese; durante la tormentata lavorazione di 'Fitzcarraldo' (1982, premio per la regia al festival di Cannes dello stesso anno) fa trasportare realmente, da 1100 indios, un battello attraverso le montagne del Perù, causando molti problemi e contrasti con la produzione. Nel 1984 segue lo scalatore Reinhold Messner in una spedizione tra le due vette più alte del mondo e ne ricava il film-reportage 'L'oscuro bagliore delle montagne'. Ancora sulla montagna, nel 1991 realizza, sempre con la consulenza di Messner, 'Grido di Pietra', sulla conquista del Cerro Torre in Patagonia, e durante le riprese rimane chiuso in una caverna con il suo operatore per cinque giorni senza viveri. Accanto alla sua intensa attività cinematografica si ricordano le apprezzate regie di opere liriche a Bologna, Catania, Milano, Parigi, Monaco. Sposato fino al 1987 con l'attrice Martje Grohmann, da cui ha avuto tre figli: Rudolph, Hanna e Simon. Attualmente è sposato con la fotografa di origine russa Lena Herzog. | |
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